La rinascita dell’Europa dopo il Mille – La rivoluzione agricola
A partire dall’XI secolo avvenne la rinascita dell’Europa in seguito a importanti rivoluzioni in ogni campo.
La rinascita dell’Europa dopo l’anno Mille fu il risultato di alcuni fattori fondamentali:
- lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura;
- un forte sviluppo demografico;
- la ripresa dei commerci.
La rinascita economica
Quando terminarono le scorrerie di Normanni, Ungari e Saraceni e il rafforzamento del sistema feudale assicurò protezione, la popolazione cominciò ad aumentare ed ebbe bisogno di più cibo.
Questo favorì la messa a coltura di nuove terre.
Aumentarono così le terre destinate all’agricoltura e diminuirono i boschi e le foreste, mentre acquitrini e paludi vennero bonificati.
Vennero introdotte nuove colture, come il riso, il cotone, la canna da zucchero e ci fu un maggior consumo di cereali, come il frumento, l’orzo, l’avena, e dei legumi.
La rotazione triennale
L’aumento della disponibilità di terre coltivabili e l’introduzione di nuove colture vennero favorite dalla diffusione di nuove tecniche agricole.
Inoltre fu introdotto un nuovo modo di lavorare i campi, basato sulla rotazione triennale, sostituendo quella biennale in cui il terreno era diviso in due parti, una parte coltivata a frumento e l’altra lasciata a maggese (cioè incolta). (fig.1)
Nella rotazione triennale, invece, i terreni venivano divisi in tre parti: sulla prima si coltivava frumento in inverno e sulla seconda cereali primaverili (avena, orzo) o legumi, mentre la terza era lasciata a maggese.
In questo modo, la terra improduttiva non era più metà, ma solo un terzo, e le colture si diversificavano. (Fig. 2a, 2b,2c)
Le innovazioni tecnologiche: l’aratro pesante e il mulino
Come ho già scritto, le terre paludose vennero liberate dall’acqua, cioè bonificate.
Ora bisognava dissodare la terra in profondità con nuovi strumenti.
Venne così utilizzato l’aratro pesante, trainato da sei o sette buoi, capace di scavare in profondità e alzare le zolle di terra con il versoio, una specie di lama curva. Vennero poi aggiunte le ruote per rendere più facile trainare l’aratro.
In seguito gli aratri pesanti vennero trainati dai cavalli, più agili nel movimento, grazie all’introduzione della ferratura che impediva agli zoccoli di consumarsi.
Il giogo, che soffocava il cavallo, venne sostituito dal collare a spalla che consentiva all’animale di poter tirare con più forza senza rischiare di soffocare.
Per migliorare il lavoro agricolo furono impiegati i mulini, già usati dai romani, sfruttando l’energia fornita dall’acqua e dal vento per macinare i cereali, conciare le pelli e pompare l’acqua dai terreni paludosi.
Grazie a tutte queste novità la terra fu più produttiva ed ebbero positive conseguenze sulla vita sociale.
Nel prossimo articolo di storia completerò l’argomento della ripresa dopo il Mille con la rinascita dei centri urbani.
Buono studio!
Gabriella