Maria Luigia e i Tortelli verdi dolci
I Tortelli verdi sono dei buonissimi dolci parmensi risalenti al primo Ottocento quando il Ducato di Parma venne assegnato a Maria Luigia, consorte di Napoleone Bonaparte del quale oggi ricordiamo la morte avvenuta in esilio sull’Isola di Sant’Elena.
Da Maria Luisa a Maria Luigia, da imperatrice dei francesi a duchessa di Parma
Il 5 maggio è una data che tutti ricordiamo, anche grazie all’imponente ode di Alessandro Manzoni, in cui l’intellettuale esalta la figura del carismatico generale e le sue grandi battaglie.
Napoleone fece una rapidissima carriera. Nato in Corsica, ottenne il comando delle forze armate della Francia, fu nominato Primo Console e si proclamò imperatore nel 1804.
Ma ciò non gli bastò e cercò invano di conquistare la Russia.
Oppresso dalla coalizione delle potenze europee, fu prima sconfitto a Lipsia, poi esiliato sull’Isola d’Elba.
Napoleone non può restare lontano dal potere: governò la Francia per cento giorni, ma dopo la cocente sconfitta di Waterloo, verrà definitivamente esiliato sull’Isola di Sant’Elena, dove trascorrerà gli ultimi anni della sua vita in solitudine.
Eh già, la moglie Maria Luisa non fu al suo capezzale; in realtà essa non era al suo fianco già da diversi anni!
Per quale motivo?
I dettagli della vicenda sono ben analizzati dallo scrittore Luca Goldoni di cui vi consiglio la lettura del saggio Maria Luigia donna in carriera del 1991.
Maria Luisa Leopoldina Francesca Teresa Giuseppa Lucia d’Asburgo-Lorena, nota semplicemente come Maria Luisa d’Austria o Maria Luigia di Parma, figlia dell’imperatore Francesco II, fu data in sposa a Napoleone Bonaparte per suggellare la pace tra Francia e Austria.
La diciannovenne Maria Luisa, cresciuta con la passione per i disegni e i lavoretti all’uncinetto, ma soprattutto con l’odio verso quel «corso maledetto» che faceva tremare i troni delle potenze europee del tempo, viene data in sposa proprio a quell’
«orco, i cui passi, resi sonori dagli stivali militari, rimbombano per tutta l’Europa».
Dal momento che non aveva ancora il tanto desiderato figlio maschio (legittimo), Bonaparte divorziò da Giuseppina di Beauharnais e cercò una nuova moglie.
La scelta ricadde, con lo zampino del cancelliere austriaco Metternich, sulla giovane Maria Luisa:
«Ecco l’utero di cui ho bisogno».
Maria Luisa venne così catapultata nella realtà particolare della corte francese.
Ammaliata dallo sfarzo sfavillante delle sale arredate in stile impero, si sente protetta e coccolata da “Nanà”, come lo chiamava nell’intimità.
Anche lei riesce a conquistare quell’uomo tutto d’un pezzo e lo incanta con le sue piccole attenzioni: il caffè preparato e servito da lei direttamente e, se in precedenza Napoleone aveva l’abitudine di fare dei pranzi veloci e frugali, ora ha piacere di trascorrere il tempo a tavola con la moglie, anche se continua a non tollerare le numerose portate regali.
Intanto arriva l’atteso figlio maschio e nella città di Parigi, la preziosa nascita venne annunciata con centouno cannonate.
Maria Luisa è soddisfatta: essa ha un bel figlioletto, un marito amorevole ed è imperatrice.
L’idillio dura fino alla disfatta di Lipsia e al conseguente esilio sull’Isola d’Elba.
In seguito il Congresso di Vienna assegnò all’imperatrice e al figlio il Ducato di Parma.
Maria Luisa non vedrà mai più Napoleone e fu così che divenne Maria Luigia, duchessa di Parma.
La sua storia non finisce però in questo modo: non immaginiamola triste e sola in quel di Parma.
Nella vita di Maria Luigia sbuca (si fa per dire) un amante, ossia un generale fedelissimo Adam Albert von Neipperg.
La loro relazione sarà ufficializzata solo dopo la morte di Napoleone.
Quando giunse la notizia della sua dipartita, ecco le gelide parole dette dalla duchessa:
«Benché non provassi per lui alcun sentimento profondo, non posso dimenticare che è il padre di mio figlio […] . Gli avrei augurato ancora molti anni felici purché fosse lontano da me».
Neipperg morì otto anni dopo e dopo di lui, seguirono diversi amanti (tra cui il suo cuoco) prima di sposarsi una terza volta.
Insomma, Maria Luigia ebbe una vita sentimentale molto turbolenta, ma non c’è nulla da criticare per quanto riguarda il governo di Parma.
Fu molta attenta ai bisogni dei parmigiani e al decoro della città (dalla costruzione di ponti alle ristrutturazioni del Teatro e del Palazzo Ducale).
Fu talmente amata dai parmigiani, al punto di essere definita «la buona duchessa».
Maria Luigia, duchessa golosa
Arriviamo al cibo. Maria Luigia cosa mangiava?
Adorava mangiare soprattutto i dolci francesi e austriaci, dai croissant ai krapfen.
A Parma la duchessa aveva portato con sé gli chef francesi, ma troviamo anche un famoso cuoco italiano Vincenzo Agnoletti, autore del celebre Manuale del cuoco e del pasticciere del 1834 in cui si notano numerose terminologie influenzate dalla lingua francese.
Quante delizie sulla tavola della duchessa: dai tortelli dòls (tortelli dal ripieno agrodolce composto da vino cotto, mostarda e pangrattato) alle violette candite, dalla torta duchessa fino ai tortelli verdi dolci.
Ricetta dei Tortelli verdi dolci
Prep time:
Cook time:
Total time:
- Pasta frolla 300 g
- Spinaci 50 g
- Ceci 50 g
- Zucchero 150 g
- Scorza di arancia candita 150 g
- Cannella, semi di coriandolo, noce moscata, anice, chiodi di garofano
- Dopo aver ammollato i ceci per una notte, lessarli e lessare anche gli spinaci.
- Quando entrambi saranno cotti scolarli molto bene e strizzare gli spinaci; tritare tutto finemente aggiungendo lo zucchero e la scorza d’arancia anch’essa tritata.
- Fare riposare il pieno per una giornata poi unire le spezie macinate finemente: stendere la pasta frolla in strisce di spessore non troppo sottile e disporre delle palline di ripieno ben distanziate fra loro.
- Ripiegare le strisce e ritagliare con la rotella o con una formica per biscotti; stendere i tortelli su una placca da forno imburrata ed infarinata e cuocerli a 180 °C per 12 minuti.