I barbari e la caduta dell’Impero romano d’Occidente
Nel 395 l’Impero romano venne diviso in due parti: l’Impero romano d’Oriente, con capitale Costantinopoli e l’Impero romano d’Occidente, con capitale Milano.
Le differenze tra l’Impero d’Oriente e quello d’Occidente erano notevoli: la parte orientale era più ricca e meglio difesa; quella occidentale era economicamente minacciata dalle incursioni dei barbari.
Chi erano i barbari?
I barbari, chiamati così da bar bar per ridicolizzare la loro lingua, erano in realtà Germani, anch’essi indoeuropei, come gli Italici.
I Germani erano popoli nomadi che vivevano al di là del limes, cioè del confine fortificato.
Questi popoli erano articolati in diverse stirpi:
- I Longobardi, i Franchi, gli Svevi, i Burgundi, gli Alamanni e i Vandali occupavano le regioni del Bassopiano Germanico;
- I Goti erano migrati dalla Scandinavia meridionale fino alle pianure a nord del Mar Nero. Qui si erano divisi in due gruppi: i Visigoti a ovest, e gli Ostrogoti a est.
Le popolazioni barbare erano organizzate in tribù, tenute insieme dai legami di parentela.
Le comunità fondavano la loro vita sulla guerra ed erano guidate dagli Arimannni, cioè gli uomini che avevano il diritto di portare le armi.
La giustizia non si basava su leggi scritte e le offese venivano riparate con la faida, una vendetta privata.
Le attività economiche dei barbari si basavano sull’allevamento del bestiame e su un’agricoltura molto semplice, fondata sulla tecnica del taglia e brucia: davano fuoco a pezzi di foresta sui quali seminavano i cereali; poi, quando il terreno non era più produttivo, emigravano in un’altra zona.
Per questo continuo bisogno di spostarsi, erano costretti a combattere contro popolazioni diverse.
I Germani e Roma
Nonostante le scorrerie, i Germani avevano un profondo rispetto per Roma.
Nei periodi di pace, i campi fortificati del limes diventavano grandi mercati dove tra Germani e Romani si scambiavano ambra, pellicce, metalli, merci di vario tipo.
Molti Germani erano stati arruolati nell’esercito e difendevano l’Impero da altri barbari.
Verso la fine del III secolo, dalle lontane steppe dell’Asia cominciarono a irrompere gli Unni.
Dilagando verso occidente, essi piombavano come furie sulle tribù germaniche mettendole in fuga.
I Germani cominciarono perciò a invadere l’Impero d’Occidente trasferendosi in massa per cercare protezione e rifugio.
L’Impero d’Occidente cominciò a vacillare, ma il colpo gli fu inferto da Odoacre, re degli Eruli che depose l’ultimo imperatore Romolo Augustolo.
Così nel 476 d.C. finiva l’Impero romano d’Occidente e il suo territorio veniva frantumato in una serie di entità territoriali più piccole: i regni romano-barbarici.
Attenzione! Non sono stati solo i barbari a far crollare l’Impero. Il crollo è avvenuto per una sommatoria di avvenimenti, resi irreparabili dal logoramento delle organizzazioni statali prodotto dalle lotte per il potere.
Ragazzi, in fondo all’articolo trovate un approfondimento sui Regni romano-barbarici. Ricordate di confrontare la carta storica dei Regni barbarici con la carta politica attuale dell’Europa per comprendere dove si estendevano gli Stati o regioni odierne.
Buono studio!
Gabriella