La favola
Spesso erroneamente il termine favola è associato a quello di fiaba: entrambi derivano dal termine latino fabula (dal verbo far, faris = dire, raccontare) ed entrambi sono generi della narrazione breve di contenuto fantastico, ma hanno caratteristiche diverse.
La lepre e la tartaruga, La pecora paziente, La cicala e la formica, Il gatto e i topi e molte altre fanno parte del patrimonio di favole tramandate a voce da molti popoli.
Tale genere è facile da studiare e sono convinta che vi piacerà la lettura di questi racconti da cui trarrete degli insegnamenti, dei suggerimenti su come ci si deve comportare nella vita.
Ecco le caratteristiche della favola da ricordare:
- È un racconto breve, narrato in modo semplice;
- È scritta in prosa o in versi;
- Ha pochi personaggi che spesso sono animali “umanizzati” e tradizionalmente sono il simbolo di alcune caratteristiche del comportamento umano;
- Non ha indicazioni specifiche di tempo e di luogo;
- Contiene una morale, implicita (non espressa dall’autore) o esplicita ( chiaramente espressa);
- Lo stile è semplice, caratterizzato dall’uso di dialoghi.
Vi propongo la favola tibetana, Il topo e l’elefante pubblicata da Vladislav Stanovsky e Jan Vladislov, due scrittori russi del Novecento.
Il topo e l’elefante
Una volta un topolino cadde in una tinozza e non riuscì più a venirne fuori. Egli squittiva lamentosamente ma nessuno lo udiva. Il poverino pensava già che quella tinozza sarebbe stata la sua tomba, ma un elefante passò di lì e con la proboscide lo tirò fuori.
«Ti ringrazio, elefante. Tu mi hai salvato la vita. Saprò dimostrarti la mia gratitudine».
L’elefante scoppiò a ridere, dicendo:
«E come vuoi fare? Non sei che un topolino».
Qualche tempo dopo i cacciatori catturarono l’elefante e lo legarono con una corda in attesa del mattino per portarlo via. Era notte, l’elefante giaceva tristemente per terra e per quanto si sforzasse non riusciva a strappare la corda.
Ad un tratto spuntò fuori il topolino e cominciò a rodere la corda. E rodi e rosicchia, prima che il giorno spuntasse l’elefante era libero.
«Vedi, elefante», disse il topolino. «Ho mantenuto la mia parola. Anche un topolino qualche volta può fare ciò che non può fare un elefante con tutta la sua forza».
Vladislav Stanovsky ,Jan Vladislov, in Enciclopedia della favola. Fiabe in tutto il mondo per 365, a cura di G. Rodari, Roma, Editori Riuniti, 2002
Questa favola è la mia preferita perché a volte mi sento come quel topolino che in un momento difficile trova il modo di reagire, senza avere una forza di elefante!
Ora correte a prendere il vostro libro di antologia, scegliete una favola e fatela vostra per sempre!
Buona lettura e buono studio!
Gabriella