La piccola Parigi
Ieri pomeriggio mi sono persa nella lettura de “La piccola Parigi. Leggende di Cabiate”, di Alessandro Tonoli, GWMAX Edizioni, 2015.
Un racconto breve, ma ricco di sentimenti, scrigno di un bene prezioso che rende tutto magico: la memoria.
Siamo nel piccolo paese lombardo di Cabiate e la piccola Chiara è attesa a casa dal nonno Francesco, rimasto vedovo da poco.
Si sente la mancanza della donna che ha amato per una vita intera, vita intensamente trascorsa insieme, innamorati l’uno dell’altra.
“[…] e lo capiva soprattutto quando vedeva il nonno e la nonna guardarsi”.
Quel pomeriggio il nonno aveva accolto la nipote avvolto da una strana atmosfera, con un innaturale segno di quella mancanza non più sostenibile.
E qui ha inizio il racconto, la storia della “Piccola Parigi” e del suo sogno, che per un breve periodo è stato il sogno di tutti gli abitanti di quel piccolo paese.
“Piccola Parigi” è una misteriosa bambina vestita di rosso, senza un nome, un’identità, arrivata da chissà dove, ostinata a realizzare qualcosa di bizzarro credendo fermamente nel suo progetto.
L’amore con cui affronta questa sua ossessione travolge anche gli altri e soprattutto il giovane Francesco, che terrà per sé e per tutta la sua vita la storia della “Piccola Parigi”.
Finché, ormai anziano, non si sentirà pronto di raccontare questa magia alla cara nipote.
Il tempo, la memoria e l’amore accompagneranno così anche la crescita di Chiara, la quale capirà che la vita è fatta di storie, di coincidenze, di destini che si incrociano, ma anche di un pizzico di magia.
Chissà se terminata la lettura di questo libro sentirete anche voi la stessa sensazione che mi ha travolto.
Amor vincit omnia direbbero i Latini.
L’amore può iniziare con le lacrime di una bambina, può continuare nell’esistenza altrui, può superare la morte.
“Il tempo distrugge l’uomo,
l’uomo distrugge il resto.
L’amore li distrugge entrambi”.
Buona lettura, cari ragazzi!
Gabriella