La tregua di Natale del 1914
Nel 1914 nel fronte occidentale della Grande Guerra, durante la Notte Santa ci furono una serie di “cessate il fuoco”, noti come La tregua di Natale.
Soldati tedeschi e inglesi interruppero per un giorno il violentissimo conflitto, lasciarono le loro fredde e fangose trincee per incontrarsi nella zona libera (terra di nessuno) e scambiarsi auguri, cibo e piccoli regali, oppure per organizzare partite di calcio e soprattutto per recuperare i feriti e dare degna sepoltura ai morti.
Un piccolo miracolo, purtroppo di breve durata …
La Prima guerra mondiale durò fino al 1918 e segnò profondamente la vita di molti giovani: milioni di uomini persero la vita sui campi di battaglia, mentre i reduci, che si erano assuefatti alla violenza e alla morte, non riuscirono a dimenticare quell’esperienza.
Il poeta Giuseppe Ungaretti in una breve licenza scriverà una poesia dedicata al Natale.
Non una lirica felice dove esprimere il desiderio di festeggiare insieme ai propri cari,né un inno alla felicità.
Ungaretti soffre e vuole estraniarsi dalla realtà, allontanarsi da chi non può capire il suo malessere.
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di stradeHo tanta
stanchezza
sulle spalleLasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticataQui
non si sente
altro
che il caldo buonoSto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolareNapoli, il 26 dicembre 1916
Ritornerà, poi, la serenità espressa in poche parole: M’Illumino d’immenso.
Non più sofferenze, non più orrore, così come avvenne, per poco, in quella fredda notte della Vigilia del 1914.
Cessò il suono dell’artiglieria, smisero di sparare i cannoni, i soldati rifiutarono di eseguire gli ordini e fraternizzarono con il nemico.
La magia del Natale in uno scenario di guerra, nel sangue dei caduti innocenti, delle speranze svanite.
Immaginate quel miracolo, cari ragazzi, immaginate due soldati con divise diverse che si stringono la mano: un piccolo segno di pace in tempo di guerra.
Il sentimento che sopravvive nel dolore, ieri, ma chissà, anche oggi, in una zona di guerra lontano da noi, lontano dal nostro trambusto di gioia …
Non dimentichiamolo!
Buon Natale, cari ragazzi!
Aprite i vostri cuori alla dolcezza del Natale e che vi accompagni per tutta la vita!
Gabriella