L’Illuminismo
A partire dal 1750 circa si diffuse un grande movimento culturale: l’Illuminismo.
Esso nacque e si sviluppò in Francia, ma si propagò in gran parte dell’Europa.
Inoltre secondo gli illuministi tutti gli esseri umani avevano il diritto di usare la propria Ragione per essere felici.
Importante è quindi il progresso: con la Ragione tutti si possono educare e ogni cosa si può migliorare.
Decisivo è il compito della politica a cui gli illuministi furono tutti interessati.
Di conseguenza cambia il ruolo dell’intellettuale, il quale non ha solo il compito di custodire il sapere, ma anche quello di indicare a tutti come agire secondo Ragione per garantire la felicità al maggior numero di persone.
Com’è la società francese del tempo?
- Il re assoluto governa per diritto divino
- La società è divisa in tre ceti, chiamati “ordini” o “stati”:
- Nobiltà e clero = ai quali spettava il potere
- Terzo stato = dedito alle attività produttive
****Attenzione!****
CETO non è uguale a CLASSE
I ceti erano diversi da quelle che oggi chiamiamo “classi” perché da una classe si può passare a un’altra, mentre da un ceto non si poteva passare a un ceto diverso.
Nel Terzo stato oltre ai contadini e artigiani troviamo la borghesia formata da professionisti, imprenditori e funzionari.
Gli illuministi sostenevano che non era stato stabilito da Dio questa suddivisione della società e soprattutto l’autorità del re, insieme ai privilegi degli aristocratici e del clero.
Tutto ciò era stata solo un’invenzione umana.
Inoltre gli illuministi iniziarono a ragionare sui “diritti umani” dell’essere umano: la libertà personale e l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge.
La monarchia assoluta, i privilegi degli aristocratici, le persecuzioni religiose, la censura facevano parte dell’Ancien Régime, cioè “il Vecchio Regime” e si auspicava l’avvento di un “mondo nuovo” su modello di quello inglese.
Ricordiamo che con la Gloriosa Rivoluzione, in Gran Bretagna venne garantita la libertà di culto e soprattutto vennero definiti i diritti basilari del Parlamento e i limiti dei poteri del re.
I principi dell’Illuminismo sono divulgati dall’Enciclopedia
Diffondere i «lumi», cioè le conquiste della scienza, della tecnica e della filosofia, divenne la maggiore preoccupazione per gli illuministi.
Uno strumento formidabile per far conoscere le loro idee fu l’Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri: era una vera enciclopedia e conteneva notizie riguardanti i vari campi del sapere (storia, tecnica, scienza, musica, ecc.), ma anche molte riflessioni sui problemi politici e religiosi.
Per questo il governo francese cercò di ostacolarne la pubblicazione, e il suo direttore, Denis Diderot, finì anche in prigione per qualche tempo.
Il successo fu comunque strepitoso: la prima edizione in 4000 copie fu subito esaurita.
I suoi acquirenti erano soprattutto ricchi borghesi.
I padri dell’Illuminismo: Voltaire, Montesquieu e Rousseau
Oltre che dai curatori dell’Enciclopedia, le idee illuministe furono divulgate da molti altri intellettuali, anche se erano assai discorsi nel suggerire i mezzi per raggiungere i loro obiettivi.
- Voltaire (1694-1778) condannava tutte le Chiese, cui attribuiva i mali peggiori, come l’intolleranza e le guerre. Egli proponeva una religione naturale, libera da dogmi e da riti.
In campo politico Voltaire combatteva l’assolutismo, ma era anche contrario a ogni forma di democrazia in cui il popolo pretendesse di imporre la propria volontà e di governare lo Stato: egli proponeva una forma di monarchia «illuminata», nella quale cioè il re governasse secondo i princìpi della ragione.
- Montesquieu (1689-1755) classifica i regimi politici in tre tipi e ognuno di essi agisce in base a un principio.
- La repubblica è mossa dalla virtù, cioè dall’onestà e dall’impegno dei cittadini;
- La monarchia è mossa dall’onore del re;
- Il dispotismo è mosso dalla paura, in quanto i sovrani tengono i sudditi nel terrore.
Quindi Montesquieu era contrario alla monarchia assoluta, e quindi dispotica, e suggeriva di imitare l’Inghilterra nella separazione dei poteri, istituendo un Parlamento elettivo e realizzando una monarchia costituzionale.
Questa sua importante teoria è nota come “separazione dei poteri” e a essa si ispirano ancora oggi tutte le Costituzioni democratiche, compresa quella italiana.
I TRE POTERI FONDAMENTALI DI UNO STATO MONARCHICO | ||
POTERE … | È IL POTERE … | È GESTITO DA … |
Legislativo | … di chi fa le leggi | Il Parlamento |
Esecutivo | … di chi le fa applicare | Il re e i ministri |
Giudiziario | … di chi condanna o assolve chi è accusato di non osservarle | I tribunali |
- Di parere diverso era Jean-Jacques Rousseau (1712-1778).
Egli sosteneva che un popolo è davvero libero soltanto quando esso stesso a fare direttamente le leggi.
Tutti e tre i poteri di cui parlava Montesquieu dovevano risiedere nel popolo.
Ideale di Rousseau è la democrazia diretta, cioè basata su un’assemblea di tutto il popolo e non su un Parlamento.
Rousseau inoltre denunciava la proprietà privata come mezzo in mano ai ricchi per asservire i poveri, e sosteneva la necessità di non superare un certo livello di ricchezza.
Queste idee, naturalmente, non erano condivise dalla maggior parte degli illuministi, che difendevano gli interessi della borghesia.
- Un italiano, il marchese Cesare Beccaria, influenzato da Voltaire e dagli altri illuministi, scrisse un libro che si intitola Dei delitti e delle pene in cui denuncia per la prima volta la disumanità della tortura e della pena di morte.
Effetti dell’Illuminismo sul dispotismo
- Il dispotismo illuminato ispirato da Voltaire si diffuse in alcune corti europee: sovrani come Federico II di Prussia, Caterina II in Russia, Maria Teresa in Austria e Pietro Leopoldo in Toscana si fecero consigliare da filosofi illuministi e diedero luogo a importanti riforme.
Ad esempio, Maria Teresa d’Austria abolì la censura, favorì la tolleranza religiosa e abolì la pena di morte.
- Con l’abolizione della censura, il dispotismo illuminato permise la diffusione delle informazioni attraverso i giornali e le riviste.
Con essi e con la maggior possibilità di esprimersi liberamente si formò l’opinione pubblica.
«Disapprovo ciò che dici,
ma difenderò fino alla morte
il tuo diritto di dirlo».
Voltaire
Gabriella
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