Mandela Day: Koeksisters

Koekisters, ricetta dolce sudafricana per la rubrica #frameofbreak in occasione del Mandela Day, a cura di Gabriella Rizzo | Homework & Muffin

Merende dolci | 18 Luglio 2023

Il Mandela Day è una celebrazione mondiale che si svolge il 18 luglio per onorare la vita e l’eredità di Nelson Mandela. Questo giorno è un invito all’azione per individui, comunità e organizzazioni a prendersi del tempo per riflettere sui valori e sui principi di Mandela e per avere un impatto positivo nelle proprie comunità.

Celebriamo il Mandela Day anche nella rubrica #frameofbreak. Io vi propongo la ricetta delle Koeksisters e vi racconto la storia di Miriam Makeba, mentre Gabriella Comini ha preparato un altro buonissimo dolce sudafricano, la Melktert.

Mandela day: Apartheid

La Repubblica Sudafricana ha mantenuto per anni un regime di separazione (apartheid nella lingua degli Afrikaners, discendenti dagli immigrati europei calvinisti, principalmente olandesi, francesi ugonotti e tedeschi, che cominciarono a stabilirsi nella Colonia del Capo olandese a partire dalla fine del XVII secolo) tra la minoranza bianca e la maggioranza nera.

Per anni i neri sono stati privati dei più elementari diritti.

Essi non potevano inviare rappresentanti in Parlamento e molti di essi vivevano in una sorta di riserva, chiamata township.

La legge stabiliva lavori, scuole e persino luoghi pubblici separati per i bianchi e i neri.

Inoltre le relazioni inter-razziali erano vietate.

Naturalmente i neri hanno creato un’opposizione politica che però è stata sempre repressa con durezza dal regime razzista.

Ne è un esempio la vicenda del leader Nelson Mandela, incarcerato per 27 anni.

La liberazione di Mandela nel 1990, a opera del Primo Ministro De Klerk, è stato il primo passo verso l’abolizione del sistema dell’apartheid, giunta solo nel 1991.

Le prime elezioni veramente libere, con la partecipazione dei neri, si sono svolte nel 1994.

Presidente del Sudafrica divenne quello stesso Nelson Mandela che aveva trascorso lunghi anni in carcere.

Mandela day: Miriam Makeba

Miriam Makeba, nota anche come Mama Africa, è stata una cantante sudafricana conosciuta in tutto il mondo per aver lottato contro il regime dell’apartheid.

In questi giorni ho letto la sua autobiografia, “La storia di Miriam Makeba”, un libro coinvolgente in cui Makeba racconta la sua storia, il suo lungo esilio e la sua strenua lotta per i diritti civili dei neri.Koekisters, ricetta dolce sudafricana per la rubrica #frameofbreak in occasione del Mandela Day, a cura di Gabriella Rizzo | Homework & Muffin

Attraverso la sua preziosa testimonianza, ho conosciuto in modo più approfondito la storia di un lungo periodo di oppressione, dove qualsiasi diritto era schiacciato dal male rappresentato da un’inutile ideologia di supremazia, di predominanza, di annullamento della persona.

È impensabile scoprire che una persona non poteva circolare liberamente senza un lasciapassare notturno con il rischio di essere incarcerato.

Assurdo leggere che in un incidente stradale, al rientro da un concerto, Makeba vide morire un suo amico perché l’ambulanza soccorse solo i bianchi dell’altra vettura coinvolta, lasciando i feriti neri senza soccorso.

Nel 1963, dopo aver testimoniato al comitato contro l’apartheid delle Nazioni Unite, venne condannata all’esilio dal governo sudafricano.

Girò così il mondo, trasferendosi prima negli Stati Uniti, dove conobbe la segregazione del Sud, e poi in Guinea, dove aiutò tantissimi giovani esuli sudafricani.

Si sposò diverse volte ed ebbe un’unica figlia, Bongi, che purtroppo morì per complicazioni dovute a un aborto.

Con la fine dell’apartheid, Mandela la convinse a rientrare in patria.

Commoventi sono state le pagine dedicate alla visita della tomba di sua madre.

«Mi dispiace, mamma. Non sono riuscita a essere qui quando ti hanno sepolta. Mi dispiace di non averti visto morire. Ma adesso mama sono qui. Sono a casa.»

Miriam Makeba morì la notte del 9 novembre 2008 a causa di un attacco cardiaco, a Castel Volturno dove si era esibita in un concerto contro la camorra, che aveva lì ucciso sei immigrati africani.

Dovremmo ammirare tutti noi questa valorosa donna che ha combattuto i soprusi con la sola voce, una voce che ha fatto paura.

Orania, città per soli afrikaner

Orania è una piccola cittadina del Sudafrica nata negli anni ’90 come micro-volkstaat autogovernata e abitata solo da boeri, provenienti da tutto il Paese.

Questa comunità fu fondata da Carel Boshoff e dalla suocera, Betsie Verwoerd, vedova di Hendrik Frensch Verwoerd, primo ministro sudafricano, principale teorizzatore dello sviluppo separato delle comunità (segregazione razziale).

Definito “l’architetto dell’apartheid”, una volta salito al potere Verwoerd emanò quelle leggi che diedero vita all’apartheid.

Quando Mandela venne eletto presidente del Sudafrica, andò in visita ufficiale nella cittadina boera e incontrò Betsie Verwoerd.

Mandela prese un tè accompagnato dal dolce afrikaner Koeksister e parlò con la vedova Verwoerd, ribadendo l’importanza di una riconciliazione pacifica.

Purtroppo la situazione politica non è cambiata in questa piccola realtà sudafricana, dove i segni dell’apartheid sono ancora presenti, tra bandiere e statue che ricordano questa triste fase della storia umana.

“Ci sono tre cose per le quali sono venuta al mondo e ci sono tre cose che avrò nel cuore fino al giorno della mia morte: la speranza, la determinazione e il canto.”

Miriam Makeba

Gabriella

Ricetta dei Koeksisters

Mandela Day: Koeksisters

Prep time: 

Cook time: 

Total time: 

Koekisters, ricetta dolce sudafricana per la rubrica #frameofbreak in occasione del Mandela Day, a cura di Gabriella Rizzo | Homework & Muffin
Ingredients
  • Zucchero di canna 250 g
  • Farina 180 g
  • 1 Uovo 50 g
  • Burro 30 g
  • Lievito istantaneo per dolci 1 bustina
  • Latte parzialmente scremato 40 g
  • Acqua 90 g
  • Cannella in polvere 3g
  • 1 fettina di limone
  • Olio di semi di arachidi
Instructions
  1. Preparate lo sciroppo.
  2. In un pentolino mettete l’acqua, lo zucchero, la cannella e la fettina di limone.
  3. Cuocete a fuoco dolce finché lo zucchero non si scioglie del tutto.
  4. In una ciotola lavorate il burro con l’uovo fino ad ottenere una crema quindi unite la farina e il lievito setacciati.
  5. Impastate con le mani e lavorate fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico.
  6. Lasciate lievitare per un'ora.
  7. Stendete l’impasto in una sfoglia sottile due/tre millimetri quindi ritagliate tante strisce larghe 1,5 cm.
  8. Intrecciate tra strisce di pasta formando delle treccine.
  9. Friggetele poche alla volta in abbondante olio bollente per ⅔ minuti.
  10. Scolatele e fate assorbire l'unto in eccesso su fogli di carta da cucina.
  11. Distribuite le frittelle su un piatto da portata e irroratele con lo sciroppo alla cannella.

 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Leggi l'informativa sui cookie
Privacy Policy

Chiudi